I nostri piedi  rappresentano il tramite tra noi e le nostre passioni.

Camminare, correre, saltare, ballare, fare sport: tutto passa attraverso i piedi, elemento fondamentale per reggere il nostro peso. I piedi, oltre a essere fondamentali per tutto quanto detto sopra, sono anche un organo di senso, invero, se si provasse a camminare a piedi nudi si avrebbe immediatamente la percezione di quante informazioni arrivano da essi. Alcuni autori descrivono i piedi come pompa periferica aiutando in  modo significativo il ritorno del sangue venoso verso il cuore.

Quindi, essendo i piedi così importanti, è opportuno trattarli con estrema cura sia dal punto di vista clinico, sia da quello igienico, senza trascurare quello relativo alla protezione di essi. 

Infatti, uno scarso interesse verso questi aspetti può dare origine a patologie strutturali, funzionali e morfologiche sgradevoli ed anche molto dolorose. Convinto di non essere attrezzato per scrivere un trattato di anatomia con accenni di miologia e biomeccanica, mi limiterò a fornire alcuni elementi valutativi in grado di mettere chiunque lo desideri nelle condizioni di guardare i propri piedi ed avere una ragionevole certezza che in essi vi siano o non vi siano problemi di natura strutturale rispetto ad una situazione di piedi normoconformati.

PIEDE NORMOCONFORMATO

In condizioni di normalità, il piede NORMOCONFORMATO (normale) ha 3 punti di appoggio:

  • IL CALCAGNO
  • LA TESTA DEL I° METATARSO
  • LA TESTA DEL V° METATARSO

 Questi punti di appoggio determinano:

  • L’ARCATA LONGITUDINALE MEDIALE che intercorre dal calcagno alla testa del I° Metatarso
  • L’ARCATA  LONGITUDINALE LATERALE anch’essa inizia dal calcagno per terminare sulla testa del V° Metatarso
  • L’ARCATA TRASVERSA,  detto anche “arco trasverso”, che va dalla testa del I° metatarso alla testa del V° metatarso.

 

La linea di confine per la determinazione di un piede normoconformato  e un piede patologico è rappresentata dall’angolo di COSTA BARTANI: la determinazione di quest’angolo si ottiene tracciando la tangente il 1° metatarso e la tangente il calcagno. 

Se il risultato è un angolo di 125° parleremo di un Piede Normoconformato.

Se l’angolo è maggiore di 125°,  diremo che il Piede è Piatto.

Se l’angolo è inferiore potremo asserire che siamo di fronte ad un Piede Cavo.

 

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(In figura, immagine di piede Normoconformato)

 

Questa elementare premessa non ha la pretesa di metterci nella condizione di fare una diagnosi precisa ma sicuramente ci aiuterà a capire se i nostri piedi sono più o meno normali.

IL PIEDE PIATTO

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In esso, la tangente, i metatarsi e  la tangente il calcagno determinano un angolo come detto di COSTA BERTANI superiore a 125°. Il piede piatto è classificato in 3 gradi di  piattismo: 1°- 2°- 3°. Maggiore è l’angolo, maggiore sarà il grado di piattismo.

Le conseguenze patologiche più frequenti sono la presenza di calli, extrarotazione, ridotta capacità di attivare la spinta podalica e ridotta autonomia. Nei casi di maggiore gravità subentrano deformità delle articolazioni astragalo calcaneare, sotto astragalica, le arcate longitudinale mediale e longitudinale laterale risulteranno abbassate l’arco trasverso inesistente.  

IL PIEDE CAVO

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Parleremo invece di piede cavo, quando l’angolo COSTA BARTANI è inferiore a 125°, le arcate mediale e laterale risultano molto evidenti,

Il calcagno è evidentemente verticale, come pure la posizione dei metatarsi, risulta con decorso più verticale rispetto al piede normoconformato.

Le pressioni esercitate dal piede, rispetto al piano d’appoggio si riducono, all’area calcaneale e dei metatarsi sviluppando, in queste zone pressioni tali da determinare dolenzie e callosità.

I rischi maggiori cui va incontro il Paziente portatore di PIEDE CAVO sono:

  • Metatarsalgie ( dolori nelle aree di appoggio dei metatarsi)
  • Fasciti plantari ( infiammazione dell’aponeurosi plantare )
  • Tallonite           ( dolori del calcagno )

il PIEDE CAVO volgarmente chiamato il piede dello sportivo ha come possibili evoluzioni il cedimento dell’arco plantare trasverso ( arco che intercorre tra il I° e i V° metatarso ) il cedimento di quest’ultimo comporta nella stragrande maggioranza dei casi l’insorgenza dell’alluce valgo.

 

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